Il rapporto annuale 2019 di GlobalWebIndex sugli ultimi social media trend risponde a tre domande fondamentali: quanto tempo al giorno i consumatori digitali dedicano ai social media; come stanno cambiando i comportamenti degli utenti social; come i consumatori stanno utilizzando i social media per relazionarsi con i brand.
Il tempo passato sui social è diminuito o rimasto invariato in 20 dei 45 market analizzati nel primo quarto del 2019. Una delle principali conseguenze dello scrutinio dei social media da parte di autorità statali e opinione pubblica, infatti, è stata la nascita di diversi strumenti per il digital wellbeing, uno dei maggiori trend del settore. Globalmente i consumatori digitali passano una media di 2 ore e 23 minuti al giorno su social ed app di messaggistica, con un picco di quasi 3 ore nei giovani tra i 16 ed i 24. Inoltre, il consumo risulta essere simultaneo invece che sequenziale, il 72% dei giovani dice di usare i social mentre guarda la tv.
Il numero di account social per utente cresce rispetto al 2013, da 4 a 8.1. Questo multi-network è il risultato di una più ampia scelta di piattaforme, ma anche di un certo grado di specializzazione. Alcuni utenti fanno uso di particolari piattaforme per certi comportamenti specifici, come Twitch o Pinterest. Come il tempo speso sui social, anche il numero di account social sta subendo una battuta di arresto, un trend iniziato nel 2017 e che prosegue tuttora.
Una parte importante di condivisione di contenuti avviene nei dark social – app di messaggistica privata ed e-mail. La ricerca dimostra come gli utenti siano più propensi a questo tipo di condivisione privata per contenuti d’intrattenimento e prodotti. Si tratta di un grandissimo canale marketing che non può essere ignorato.
Il comportamento sui social media, dunque, è molto cambiato nel tempo. Oggi i consumatori sono più propensi ad utilizzare i social per tenersi aggiornati sulle news (40%) che per tenersi in contatto con gli amici (39%). Anche l’intrattenimento gioca un ruolo fondamentale nel motivare gli utenti ad interagire con i social media, è la terza ragione di utilizzo, ma dimostra la crescita maggiore (38%).
Più di un terzo degli utenti internet dice di seguire i propri brand preferiti sui social, mentre il 27% segue i brand da cui sta pensando di fare un acquisto. 3 su 10 seguono canali media di notizie sui social, un comportamento che non varia per età. L’opportunità per un brand Ambassador di raggiungere un vasto audience è apparente – il 33% dice di seguire attori e 1 su 4 sport stars.
Content networkers – che usano i social per trovare contenuti di intrattenimento, guadare sport etc. – sono 1.35 volte più propensi di un utente medio a visitare un brand, fare like/follow ad un brand e cliccare su post sponsorizzati. Una conferma che l’intrattenimento, le news e lo shopping hanno un ruolo maggiore comparato al classico social networking. Gli account seguiti dal target 16-24 anni confermano la grande fetta di pubblico che gli influencer possono raggiungere. Il 46 % dei giovani seguono attori, confermandoli davanti ai brand, ma solo il 19% afferma di trovare nuovi brand tramite la adv da parte di celebrità o influencer.
Per quanto riguarda le social persona, la maggior parte degli utenti si identifica come personal e celebrity networker. Il 58%, invece, si qualifica come brand follower. Il rapporto con i brand, però, non è sempre passivo, il 51% può essere identificato come brand interactor ovvero entra in contatto con i brand e ne condivide i post.
I video svolgono una parte fondamentale nei social. Il 60% degli utenti, al di fuori della Cina, ha guardato almeno un video su Facebook, Twitter, Snapchat o Instagram nell’ultimo mese. Con più e più utenti che si stanno abituando a consumare video sui social media, e la crescita dell’online TV in generale, questi fattori aprono chiare opportunità per Facebook ed altre piattaforme di muoversi nel mondo della TV. I live video, infatti, sono diventati rapidamente una risorsa essenziale nell’arsenale delle social media companies.
Articolo di C. Di Iorgi
Fonte GlobalWebIndex
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